La fine dell’anno si avvicina e arrivano le prime anticipazioni riguardanti il panorama degli incentivi elargiti dal Governo nel 2025: ecco cosa sapere sul Superbonus.
Mentre il 2024 si avvicina alla fine, il Governo sta prendendo importanti decisioni per quanto concerne gli incentivi e le agevolazioni messi a disposizione dei contribuenti. L’obiettivo, come sempre, è fornire un utile supporto ai cittadini – soprattutto a coloro che si trovano in una condizione di difficoltà. Tuttavia è ormai chiaro che nel 2025 diversi sussidi cesseranno di esistere, mentre altri subiranno modifiche decisive. Come funzionerà il Superbonus a partire dall’anno prossimo e chi potrà richiederlo?
Introdotto nel 2020 in pieno Governo Conte, l’incentivo in questione è una misura edilizia che consente ai suoi beneficiari di godere di agevolazioni e rimborsi per gli interventi di rinnovamento degli immobili. In particolare, il Superbonus punta a favorire il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici. Inizialmente, veniva riconosciuta una detrazione del 110% sulle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione. Nel corso degli anni, però, il sussidio è andato incontro ad alcuni cambiamenti.
Superbonus, cosa cambia nel 2025: cattive notizie per i contribuenti
Oggi la percentuale è scesa al 70% e, a partire dal 2025, verranno applicate nuove restrizioni al Superbonus. Innanzitutto, l’incentivo verrà abbassato ulteriormente al 65%. La detrazione del 110% resterà valida esclusivamente nelle zone che sono state colpite da sisma. Un’altra novità importante riguarda l’obbligo di Cila (ossia la Comunicazione di Inizio Lavori), che per godere dell’agevolazione dovrà essere effettuata entro il 15 ottobre 2024.
Una data che ha fatto discutere, se si pensa che la nuova normativa è stata annunciata solamente lo scorso 21 ottobre. Per i condomini, inoltre, sarà necessario ottenere l’apposita delibera condominiale di autorizzazione dei lavori che si intendono effettuare. Proseguendo, la Legge di Bilancio 2025 prevede la possibilità di procedere con la rateizzazione in 10 anni della detrazione sulle spese del 2023.
Tuttavia, bisognerà rispettare alcuni requisiti precisi. Gli interessati dovranno essere muniti di dichiarazione dei redditi integrativa, da presentare entro la data di scadenza per la documentazione concernente il periodo d’importa 2024. Il DL 39/2024, inoltre, determina che la rateizzazione in 10 anni sia applicata anche per le spese relative all’anno corrente.
L’obiettivo in questo caso è sbloccare il mercato dei crediti fiscali, andando a porre un freno alla cessione del credito. In tal modo si punta a venire incontro ai contribuenti, soprattutto a coloro che non potrebbero beneficiare della detrazione nei termini prestabiliti.